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Santuario Nostra Signora della Rovere, Diano Marina, 1956
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Nel portale per il Santuario di Nostra Signora della Rovere, raffigurante le Storie della Vergine, la libertà innovativa e creativa di Riva lo porta a superare consapevolmente, per la prima volta nella storia, la suddetta suddivisione in "quadrotti". Facendo tesoro dell'esperienza dell'unicum narrativo fatta nella "Via Crucis" di Madrona, anche qui il discorso è unico, suddiviso in due battenti (soluzione che adotterà anche nel 1967 nel portale, questa volta in bronzo, della Chiesa Arcipretale di Chiasso, Svizzera). |
Il bassorilievo ha maggiore spessore rispetto al portale della Parrocchiale di Diano Marina. I personaggi sono liberi nello spazio e si pongono simmetricamente sulle due ante. All'interno della narrazione sono riconoscibili la scena dell'Annunciazione, le Nozze di Canaan, con i bicchieri ordinatamente in fila, e la Morte della Vergine. | ![]() |
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Alberto Longatti, "Mistica umanità di Eli Riva", in "Corriere della Provincia 30 luglio 1956: "L'atteggiamento negativo e diffidente del pubblico di fronte all'arte moderna si appesantisce entrando nel mondo chiesastico (....) Una chiesa è un ambiente da addobbare con severo rispetto. Ma troppe mediocrità, troppe stanche brutture, troppe stucchevoli imitazioni si vedono oggi nelle nostre chiese, nuove o rinnovate (....) Anche l'arte moderna ha comunque diritto di comparire nelle nostre chiese e qualche timido tentativo qua e là dimostra che i buoni artisti fanno buone opere sempre, in qualsiasi epoca. |
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A nostro avviso il giovane scultore comasco Eli Riva, per la sua stessa personalità fondamentalmente pregna di misticismo tranquillo e contemplativo, per il suo carattere dolce ma fermo, paziente, sicuro, è adatto in modo particolare a svolgere lavori di indole chiesastica (....) | ![]() |
Ecco l'arte sacra di Eli Riva: libera dagli schemi conformisti e dal pietismo, libera dalle durezze e dalle ispirazioni classicheggianti del primo novecentismo, o dalle bizzarrie di una facile e voluta modernità, dalla presunzione di voler imporre uno stile nuovo, solo cosciente di voler dire una parola propria in senso morale. Libera perchè aderente con umiltà e fede al soggetto (....) Lo spirito religioso di Riva non dimentica mai l'uomo, ma se ne serve come base di partenza, come presupposto di costruzione". |
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