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Secondo figurativo: 1956

Non conosco scultore italiano che abbia al suo attivo un percorso così paradigmatico nel portare l’arte e i suoi moduli espressivi da un estremo all’altro del linguaggio: la figura, come da secoli, anzi da millenni, intesa nel suo aspetto realistico, e l’immagine o astrazione, che nasce dal di dentro, come un puro prodotto dell’io. Questo 'secondo figurativo' si fa più sciolto, rispetto al precedente, mantenendo però un impianto geometrico preciso, e produce opere molto belle, spigolose e morbide ad un tempo.

  Composizione “Madre con figlio”, legno, donato all’avvocato Sangiani (Como)
  Composizione “Lavoratori”, onice verde, bassorilievo, collezione del geometra Biondi (Como)




“Lavoro e fede”, gesso, bassorilievo, bozzetto per il Concorso Nazionale a Villa Olmo



Il particolare del viso del bimbo, probabilmente Gesù, subito rifatto in pietra, fu regalato all’architetto ing. Pino Rocchi di Como. (foto G.Buscema)



Queste opere sono legate fra loro da uno stile preciso, come abbiamo detto, al quale si possono avvicinare anche, in ambito sacro, l’opera monumentale al Cimitero Maggiore di Como, la cappella Battistini del 1959

 
 


e il bassorilievo in porfido del loculo Vanda Bogni, sempre al Cimitero Maggiore di Como, del 1956 (foto G.Buscema).