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Sbalzo e cesello




C
ome già detto, imparò lo sbalzo a Como nella bottega artigiana dei fratelli Tavani sotto la guida del maestro Peppino Monti di Fino Mornasco:
"sarai un bravo cesellatore - diceva il maestro - quando saprai fare le zampine ad una mosca", e ancora: "badate, una rosa non è una verza!".

Il giovane Eli divenne subito molto abile e il Monti gli riservò il posto davanti alla finestra, riservato ai migliori.

Lavori degli anni di apprendistato:

"Foglia d'acanto": piccola esercitazione di bottega, sbalzo su rame, 1937


"Piccola testa di Gesú", sbalzo su argento, cm.1 x 2


  "Gesù incoronato di spine", sbalzo su rame
 




"Piccolo Crocefisso" in argento




"San Francesco", argento




"San Nicolao",
sbalzo e cesello su rame, Locarno (Svizzera)
 
 



Divenne subito il migliore fra gli allievi, tanto che nel 1938 fu scelto per partecipare ai "Littoriali del lavoro" a Torino, dove vinse il primo premio. Racconta che suo padre girò per il paese con la mano alzata, orgoglioso, a mostrare l'assegno arrivato da Torino (quel padre che l'avrebbe voluto musicista, suonatore di flauto!); e ci fu una pubblicazione su uno dei settimanali-rotocalco illustrati di allora (forse "Il Tempo") che la famiglia non fu però capace di conservare.

Un anno dopo, nel 1939, fu scelto per partecipare ai "Ludi Juveniles" a Firenze, dove fu segnalato ma non vinse perché non volle sostenere l'esame di cultura fascista, detta "mistica fascista" (fra le rivendicazioni di Eli Riva come persona, infatti, c'è sempre stata quella di un padre socialista).


  "Via Crucis", Ticino, Svizzera
(in una chiesa a noi ignota)
 

La "Via Crucis" in rame eseguita per una chiesa in Ticino (Svizzera) - che ancora non abbiamo individuato - è un poco più tarda: è di quando, a guerra finita, e dopo un soggiorno culturale a Parigi, svolse attività lavorativa nella vicina Svizzera (1948). E' la prima significativa commissione.

Ma fu l'ultimo lavoro su lamina di maniera convenzionale.
Infatti, nei primi anni '50 Riva portò il cesello, con una geniale e innovativa intuizione, dalle piccole alle grandi dimensioni ("Via Crucis" di Madrona, Cernobbio) e, conseguentemente, ideando nuovi moduli stilistici ed espressivi, già proiettati verso una dimensione volumetrica e plastica, quindi già tendenti alla scultura.

"Via Crucis", 1953. Grande sbalzo su rame (di 7 mq.), in una piccola chiesa a Madrona, sul monte Bisbino (Cernobbio, Como). La analizzeremo nel capitolo sullo sbalzo a grandi dimensioni, in quanto realizzato anche in alcuni portali di chiese.



 
Paracamino, "La scoperta del fuoco", rame, 1955 (dono all'architetto Ado Franchini, Borgo Vico, Como)
 




"Musici", rame, 1956



Formelle con figura a mezzo busto, rame,1955

"Musico" "Poeta"




  Lampada con Madonna e Apostoli (realizzata per la chiesa di Madrona, Cernobbio),1953
   


Braccialetto, sbalzo su lamina d’oro, 1953 (altri tre bracciali simili ma su temi diversi - tutti pezzi unici - sono di proprietà Polidori, Premoli e Gerletti).