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Via Crucis di Verano Brianza

La Via Crucis di Verano Brianza, che è della fine degli anni ’50, partecipa già del processo di disfacimento della forma, processo che Luciano Caramel aveva avvertito già a proposito della Deposizione della Cappella Battistini del Cimitero Maggiore di Como (“un che di materico”) e che diverrà definitivo nella Via Crucis della chiesa del  Cimitero di Monteolimpino (e condurrà infine al portale della Chiesa Arcipretale di Chiasso, Svizzera).

Le commissioni stimolano l’artista, convinto fortemente che lo scultore debba essere un elemento sempre presente all’interno della comunità in cui opera, non ricoprire un ruolo passivo e marginale (ricordiamo il suo impegno per sette anni  nella Commissione Urbanistica del Comune di Como).

L’opera (in bronzo) è impostata su valori architettonici.


I vuoti e i pieni sono ben calcolati.


E’ la Croce che scandisce le opere di Verano: messa trasversalmente o in piena evidenza, è la protagonista.


Il racconto è ben chiaro:
l’”Incontro con la Madre”,


La “Veronica”,

“Le pie donne”.

Essenzialità carica di espressione, anche la Croce parla.

I particolari essenziali, mani e piedi, sono ben visibili.


Nella “Spoliazione” scivola tutto. Lo ‘spoliatore’ scivola fuori dal blocco e i due non si guardano.

A Verano Riva realizzò anche due statue in bronzo dei santi Nazario e Celso, collocati all'interno della stessa chiesa. E, per il Battistero, collocato nel sagrato, il portale: un bassorilievo nitidamente disegnato, rappresentante San Giovanni che battezza Cristo.


Altre stazioni:




Tutte le foto (tranne quella del Battistero) sono di G.Buscema