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Cima di Castello


F
ra il 1951 e il 1952 Eli Riva fa l’esperienza dei 'vuoti', superando la scultura a volume massiccio e compatto del 1950. Significative sono in questo senso le ceramiche, il bozzetto in gesso per il Monumento ai Caduti di San Remo, le "Ondine" in marmo, la "Panchina antropomorfa" in onice del Portogallo, collocata nell’atrio di Palazzo Dell’Acqua in Piazza Cacciatori delle Alpi (Como).
E’ una nuova volontà poetica, la stessa che informa la scultura di Henri Moore, e che rientra nell’intento dichiarato di Riva di smaterializzare la scultura.

  Per l’anno Mariano 1954 gli viene commissionata una "Madonna Assunta". Qui a lato, il bozzetto preparatorio realizzato in gesso.
   
   


L'opera sarà poi realizzata definitivamente in rame sbalzato a grandezza naturale (ricordiamo che negli stessi anni Riva aveva portato il cesello dalle piccole alle grandi dimensioni) e verrà collocata in vetta alla Cima di Castello in Valmasino.

La "Madonna Assunta", prima della collocazione sulla montagna, viene esposta al pubblico nel Duomo di Como e benedetta dal Vescovo.