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Via Crucis di Monteolimpino

Gesù viene caricato della croce.
Gesù inchiodato alla croce.
Incontro con la Madre.

Ultima delle “Viae Crucis” a definire il percorso figurativo di disfacimento della forma umana, iniziato con la Cappella Battistini del Cimitero di Como, è la “Via Crucis” della Chiesa del Cimitero di Monteolimpino (Como), del 1964. L’esperienza riassuntiva di questo percorso arriverà con il Portale della Chiesa Arcipretale di Chiasso (Svizzera) del 1967.

A differenza della Via Crucis di Verano Brianza, qui non c’è spazio per i valori architettonici. Le figure sono allungate perché la piccola chiesa del cimitero offriva spazi organizzati, costituiti dalle cappelle.  


La Croce è quasi sempre un “legno” verticale,

ma le figure molto avvicinate favoriscono un dialogo intenso fra i personaggi.

Quello di Riva è un “informale materico” nel senso più vero:  non “manate di creta” buttate sulla superficie, ma sostanza della struttura stessa della forma.


Piedi bellissimi, come sempre in Eli Riva.

Il “Sepolcro” è una quinta, vuota, con la sua ombra, in attesa…..