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Via Crucis Campobasso

La “Via Crucis” di Campobasso rappresenta l’ingresso prepotente di Riva nella scultura a tre dimensioni, e la piena presa di possesso del marmo. E’ degli anni 1952/53. Eseguita per il convento dei Cappuccini a Sant’Elia a Pianisi (il convento dove si formò Padre Pio da Pietralcina), è collocata su alti piedestalli ai lati del viale che conduce al convento. Al termine del viale la grande statua di Padre Raffaele, fondatore del convento.

E' l’unica volta in cui Eli Riva invia bozzetti a Carrara per la sbozzatura, date le dimensioni dell’opera, riservandosi di provvedere in loco di sua mano alla levigatura e finitura  dei marmi.

  Il Cireneo

Giustamente rileva Lucia Mandressi  nella sua tesi di laurea dedicata all’arte sacra di Eli Riva:
Mentre nella statua del Padre monaco lo scultore persegue la somiglianza con la realtà, certamente per motivi da imputarsi ai voleri della committenza, per le  “stazioni”  della Via Crucis gli viene lasciata ampia libertà creativa e la scultura va di pari passo con quelle che sono le tappe del suo percorso ‘di ricerca’. Così le linee allungate della tunica di San Raffaele, di cadenza quasi gotica e i volumi ricadenti in maniera pesante e regolare, ma anche bella, nel confine della tradizione differiscono nettamente da quelle arrotondate delle figure del cammino di Gesù al Calvario. Qui le forme aderiscono invece già a quello che è il percorso linguistico di Riva, e cioè il suo stile del 1950.” (Rimandiamo anche alla pagina "Anni '50 / Via Crucis Campobasso")

  Inchiodazione
  Deposizione

Forme piene, arrotondate e sintetiche; un impianto quasi geometrico, da confrontarsi con  sculture come  “L’uomo seduto” o le “Due Teste”.
Stilizzate e appena accennate nei panneggi; un sostanziale disinteresse per i particolari; i tratti dei volti timidi accenni;

Pietà

sono gruppi dinamici, ed è interessante  il particolare impianto architettonico geometrico, impostato su base quadrata, delle quattro gambe massicce poggianti, ognuna, su uno spigolo del quadrato di base.

  Spoliazione

E nell’ovale dei volti come compressi, nell’ obliquarsi  dei volumi, c’è un rimando di ascendenza romanico-medioevale.

  La Condanna

Il pensiero sintetico, e geometrico, di Riva è qui espresso al massimo.
Un’opera che si può definire  “di ispirazione primitiva”.
( Già nel 1951 Riva perseguirà una ricerca tra pieni  e vuoti, si vedano le “Ondine”.)

  Presentazione della Croce
  Maddalena La Veronica